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MATERIALI UTILIZZATI

Legni esotici, prodotti naturali provenienti dalle zone tropicali, piante parassite di foresta vergine, materiali recuperati da processi di lavorazione e riciclati: sono moltissime le materie con cui sono fatti i mobili e i complementi delle nostre collezioni – in particolar modo quelle di stile etnico.
La lista che segue è un piccolo contributo informativo che ha il solo scopo di soddisfare semplici curiosità sui principali materiali usati.

Acacia
Ci sono quasi 1.300 specie diverse di acacia nel mondo, circa un migliaio originarie dell'Australia e le altre diffuse nelle regioni calde e a clima tropicale di tutti i continenti, ma certamente la più conosciuta è la "Dealbata" che tutti noi chiamiamo comunemente Mimosa e che ci regala ad inizio primavera quei rametti pieni di fiori gialli e profumati.
Il legno di acacia è compatto, elastico e allo stesso tempo molto resistente agli agenti atmosferici, per questo si presta bene alla realizzazione di mobili per esterno.
Le specie orientali hanno di natura una gradevole colorazione aranciata e una grana compatta e regolare che dà ottimi risultati alla lucidatura, esaltando le forme e le sfumature della vena. Per il suo costo relativamente basso e per la facilità con cui si lavora, è diventata in estremo oriente un'essenza molto usata nella produzione di arredamenti classici, etnici ma anche di design moderno.

Canfora
Tutti conoscono l'olio di canfora, il suo intenso odore aromatico e i molteplici usi che se ne fa: nella medicina naturale, nella preparazione di cibi esotici, come repellente per gli insetti. Pochi però sanno che la pianta da cui si estrae, almeno nella varietà che cresce in Cina, è un gigante arboreo che può raggiungere i 50 metri di altezza e i 5 di diametro.
Il Chinnamomum Canphora, questo il suo nome botanico, è un sempreverde della famiglia dell'alloro. Il suo legno, di media densità e durezza, è da sempre usato nell'arredamento cinese per la produzione di armadi e bauli da vestiario, grazie appunto alla sua proprietà di tener lontane le tarme.

Cedro dell'Himalaya
E' una conifera originaria dell'Himalaya occidentale dove vive fino ad un'altitudine di 3.200 m. e resiste a temperature fino a meno 25 °C. Ha un fusto maestoso, colonnare, che può arrivare ai 60 metri di altezza.
Se ne ricava un legno robusto e resistente e per questo è molto impiegato come materiale da costruzione per realizzare colonne, travi e infissi (si ritiene che sia stato usato per la costruzione del tempio di re Salomone a Gerusalemme e i Fenici lo utilizzavano per costruire le loro navi).
Il suo legno molto resinoso e dal profumo intenso è spesso utilizzato in Tibet per la costruzione di mobili rustici, prevalentemente madie per alimenti o contenitori di vario uso, che vengono poi finemente dipinti con decori floreali e religiosi.

Mango
La pianta, conosciuta per i suoi deliziosi frutti, è originaria della parte himalayana dell'India ma è diffusa in vari paesi dal clima tropicale. Ha dimensioni molto variabili ma può raggiungere anche proporzioni elevate, con fusti alti fino a 30 m. e grandi chiome molto apprezzate per l'ombra che offrono nelle stagioni più calde e secche. Il suo ampio e profondo apparato radicale è infatti in grado di dare alla pianta una lunga resistenza alla siccità.
Il Mango fornisce un legname a bassa densità e relativamente tenero che ben si presta alla realizzazione di piccoli manufatti. Tuttavia il grande sviluppo tecnologico che si è avuto in India in questi ultimi anni anche nel settore della produzione di mobili – in particolare il miglioramento nella stagionatura e nel trattamento contro i parassiti – ha reso possibile il suo utilizzo nell'arredamento, ottenendo ottimi prodotti ad un costo molto competitivo.

Mogano
Denominazione comune di alcune specie di alberi tropicali appartenenti alla famiglia delle meliacee, diffusi nella foresta pluviale africana e americana e molto importanti per la produzione di legno pregiato. Le varietà migliori sono originarie della zona delle Antille, e furono per primi gli spagnoli a importarne il legname in Europa alla fine del XVI° secolo. E' però dalla seconda metà del '700 a tutto l'ottocento che il mogano, grazie alle sue caratteristiche, diviene uno dei legni più ricercati per la produzione di mobili, di manufatti intagliati e intarsiati, nella realizzazione di preziosi tranciati (la famosa "piuma di mogano") per rivestimenti di mobilio, strumenti musicali, interni di abitazioni e navi di lusso.
È un legno duro e resistente dal colore marrone rossiccio riccamente venato. Ha grana fine ed uniforme e proprio per la sua compattezza è facilmente lavorabile. E' resistente alla ruggine e ai tarli.
A causa delle sue qualità e della sua bellezza il mogano delle foreste pluviali dei Caraibi ha quasi rischiato l'estinzione ed ora è protetto da una convenzione internazionale.
Le specie che sono state introdotte nel Sud-Est asiatico, in particolare in Indonesia e Filippine, sono meno pregiate ma forniscono comunque un ottima materia prima per la produzione di mobili e complementi in stile classico e coloniale.

Olmo della Cina
L'olmo è una pianta ampiamente diffusa sia in Europa che in Asia, anche se alle nostre latitudini la sua presenza si è molto ridotta a causa di un fungo parassita. E' un albero che ha bisogno di caldo e se trova condizioni ambientali adatte può raggiungere anche i 30 metri di altezza e vivere oltre i 400 anni. Il legno ricavato dall'olmo - è considerato tra i legni più pesanti e duri - è tenace e resistente e allo stesso tempo ottimo per essere lavorato, per questo è da sempre considerato un'essenza adatta alla costruzione di mobili.
L'olmo della Cina, in particolare quello del Sud che è chiamato "Jumu", è noto per la bellezza della sua ampia venatura - con la caratteristica forma ad onda - e per il suo colore caldo-mielato. Nei mobili antichi cinesi, e nelle nuove produzioni artigianali di qualità, è il legno più utilizzato.

Palissandro
Nome botanico Dalbergia Latifoglia, è un legno pesante e resinoso - da cui si ricavano profumati oli essenziali - di durezza e densità molto elevate. Essenza di pregio usata prevalentemente in ebanisteria o per la produzione di finiture e piccoli manufatti. Quello indiano è detto anche legno di rosa e proviene dalla zona sud-orientale. Ne è ormai molto limitata l'esportazione per ragioni di conservazione della specie.

Shisham
E' una specie della stessa famiglia del palissandro, molto diffusa nelle zone tropicali del Centro e Sud America, dell'Africa, del Madagascar e dell'Asia meridionale. Shisham è il nome popolare con cui in India del Sud, dove viene ampiamente coltivata, si chiama la sotto-specie Dalbergia Sissoo. Il legname che se ne ricava è duro e difficile da lavorare - ha densità e peso specifico molto elevati - ma ha una grandissima resistenza e per tale motivo era ampiamente usato nella cantieristica navale. Ha un odore intenso e persistente ed una venatura accentuata con forti contrasti cromatici che vanno dal giallo chiaro al bruno/violaceo. Fra i legni pregiati usati per la fabbricazione di mobili è senz'altro il più diffuso nel sub-continente indiano.

Teak
Legno di una pianta arborea, nome scientifico Tectona Grandis, detta anche la Quercia dei tropici. E' originaria della Birmania ma si trova comunemente nelle foreste vergini di India e Indocina. Viene anche coltivata in molti paesi della fascia tropicale. E' un albero che puo' raggiungere i 40 metri di altezza ed avere un fusto fino a due metri e mezzo di diametro.
Il legname ha un colore giallognolo-mielato abbastanza uniforme, con striature che arrivano al bruno scuro. Al tatto è lievemente "grasso" poiché contiene delle sostanze oleose che lo proteggono dagli agenti atmosferici e dagli insetti, in particolare dai tarli.
Per la bellezza della sua venatura e per la straordinaria resistenza è considerato uno dei migliori legni al mondo.

Legno riciclato
Il legno è fortunatamente una materia prima che si rinnova ma, come ormai sappiamo bene, gli alberi sono la nostra principale difesa contro l'aumento dell'anidride carbonica nell'atmosfera. Allo stesso tempo l'aumento della richiesta di questo materiale è in continuo aumento in tutto il mondo e la deforestazione che ne consegue è una delle cause principali del degrado ambientale.
Per tale motivo è diventata sempre più diffusa la pratica di recuperare, e quindi riciclare, quella grande quantità di legname che si ottiene dalla demolizione di case, strutture architettoniche, ecc.. Questa attività ha un duplice vantaggio: primo si risparmia l'abbattimento di alberi, secondo si ottiene dell'ottimo materiale, naturalmente essiccato e stabilizzato. Tavole, pali e travature vengono opportunamente selezionati, puliti e igenizzati e infine portati alla dimensione e allo spessore desiderato: pronti per la loro seconda vita attraverso la produzione di nuovi manufatti.
E' per mezzo di questo processo che tavole di olmo e teak, a volte vecchie più di un secolo, rivivono nei nostri mobili con la loro preziosa e naturale bellezza.

Liana di foresta
E' una pianta rampicante, generalmente legnosa, che nasce a livello del terreno ma si aggrappa al fusto e ai rami di altri alberi fino a raggiungerne la chioma, per poter in questo modo ottenere la migliore esposizione alla luce.
Diffusa soprattutto nelle foreste pluviali e tropicali, crea talvolta degli intrecci inestricabili e dei veri e propri ponti fra i grandi alberi.
Finora se ne era apprezzata solo la straordinaria resistenza ma da qualche tempo, alla ricerca di nuovi materiali naturali per la decorazione della casa, la si utilizza per creare originali ed affascinanti complementi d'arredo.

Bambù
Il bambù fa parte della famiglia delle graminacee come il mais, il grano e la gran parte delle erbe che costituiscono i nostri prati. Ha una formidabile velocita' di propagazione - è spesso infestante - e di crescita, anche un metro al giorno. Può raggiungere i 30 metri di altezza e i 30 cm. di diametro. L'interno e' cavo e interrotto da nodi caratteristici, in corrispondenza dei diaframmi divisori, dai quali si sviluppano le foglie.
La maggior parte delle specie vivono in Asia ed è soprattutto nei paesi dell'estremo oriente che viene apprezzato ed utilizzato per le sue straordinarie caratteristiche di solidità, flessibilità e resistenza. Sono infiniti i modi in cui è stata impiegata la canna di bambù sin dall'antichità: per costruire case, strutture, sostegni e ponti, sistemi di irrigazione, barche, contenitori per liquidi e oggetti di uso domestico, e non ultimo, per realizzare robusti e armoniosi arredi per interni ed esterni.

Foglia di banano
Da secoli la semplice e parsimoniosa vita di molti popoli orientali ha insegnato loro ad utilizzare tutto ciò che la natura può offrire, non solo dal punto di vista alimentare.
Così da una pianta comune come il banano non si ricavano solamente i dolci e nutrienti frutti ma si usano per esempio le grandi foglie. Opportunamente essiccate e intrecciate formano infatti un materiale che è allo stesso tempo molto resistente e morbido, che nei nostri arredi viene per esempio utilizzato per il rivestimento di sedie e divani o per creare affascinanti complementi d'arredo.

Rattan
La Calamus Rotang è conosciuta in tutta l'Asia sud-orientale come la palma del rattan, proprio dal nome del materiale che se ne ricava. Questa pianta rampicante, più simile al bambù che a una palma, è caratterizzata da alti fusti sottili con un diametro che va da pochi millimetri a qualche centimetro. Le foglie, a forma di penna d'uccello, sono dotate di spine che permettono loro l'ancoraggio agli alberi su cui si aggrappano.
Dagli esili fusti, opportunamente lavorati, si ricava un prodotto da intreccio bello e resistentissimo. Essendo anche molto elastico, durante il periodo coloniale era il materiale preferito per il rivestimento delle sedute di divanetti, poltroncine e chaises-longues.
Nonostante venga sempre più sostituito da materiali plastici, soprattutto nei mobili da giardino, il rattan è ancora molto usato dagli abili e pazienti artigiani orientali per creare manufatti che sorprendono per la loro naturale eleganza e per la cura con cui sono realizzati.

Albero del caffé
Tutti conoscono il caffé come bevanda ma pochi sanno come è fatta l'omonima pianta.
Non vogliamo fare qui un trattato di botanica ma limitarci a informare chi legge che la Coffea Arabica – la specie più diffusa nel mondo – è un bell'arbusto di qualche metro di altezza, dotato di un folto fogliame e di fiori bianchi e profumati. I semi, da cui si ricava previa tostatura la materia prima, si trovano all'interno della drupa, una specie di ciliegia, che cresce a fittissimi grappoli attaccati ai rami.
L'Indonesia è uno dei maggiori produttori al mondo di caffé e dalle pendici dei suoi vulcani proviene la migliore qualità del pianeta, il "Kopi Luwak", che ha raggiunto il prezzo astronomico di 900 € al Kg. (se ne producono meno di 250 Kg. l'anno).
Anche noi importiamo il caffé dall'Indonesia, ma non i chicchi, bensì le piante che lo producono. L'albero del caffé infatti dopo alcuni anni non dà più la stessa resa e, come si fa per la coltivazione della vigna, viene tolto e sostituito con piante giovani. Le piante sradicate, che una volta venivano semplicemente bruciate, ora vengono pulite e scortecciate lasciando solo i rami principali e una parte delle radici che formano una sorta di piedistallo.
Si ottengono così dei bellissimi complementi ornamentali in cui la natura mostra tutto il suo paziente lavoro - i tronchi e i rami sono spesso nodosi e contorti - e la lunga levigatura fatta dagli artigiani fa risplendere il colore caldo e naturale del legno.

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